La Storia

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A memoria d’uomo i gatti son sempre stati presenti a Su Pallosu.

 Gli anziani pescatori e frequentatori di Su Pallosu ancora vivi oggi, ricordano ancora i gatti presenti a Su Pallosu almeno sin da subito dopo la seconda guerra mondiale.Si presume siano stati portati dai pescatori della Tonnara durante il ventennio fascismo per controllare la popolazione dei topi e da qui son arrivati ai giorni nostri.Per tutto il secolo scorso i villeggianti e i pescatori delle baracche, casotti e capanne di falasco di Su Pallosu, hanno sempre conosciuto e vissuto insieme ai gatti.I ricordi diretti delle persone viventi, quella che chiamiamo la “memoria d’uomo” oggi per forza di cose arrivano sino alla fine degli anni 40.Questa è dunque una datazione precisa e sicura relativa all’esistenza di un primo nucleo di gatti nell’area di Su Pallosu.Gatti, pescatori, villeggianti e capanne hanno convissuto qui dunque praticamente per un secolo.

capanneSu Pallosu è stata storicamente un villaggio cosmopolita per la presenza di persone provenienti da vari comuni della Sardegna e anche da fuori. Riola. Cuglieri, Baratili, Zeddiani, Oristano, ma anche Sorgono, Arbus, Alghero: queste alcune delle provenienze di chi ha vissuto e amato Su Pallosu. Pressoché assenti i sanveresi.Dal continente ancora vivo è il ricordo della presenza dei pescatori provenienti dall’isola di Ponza.E Su Pallosu è stata sempre storicamente abbandonata e bistrattata dagli amministratori comunali di San Vero Milis che di fatto non l’hanno mai considerata parte integrante della Marina comunale.Vuoi per il numero ridotto di residenti, vuoi per le priorità date alle altre località balneari: Putzu Idu, Mandriola, S’Anea Scoda e Sa Rocca Tunda, Su Pallosu è ancora oggi lasciata al proprio destino.Dopo l’abbattimento delle capanne deciso dal comune con grande fatica sono arrivati pochi e sporadici interventi pubblici: l’allacciamento dell’acqua (grazie alla caparbietà dei proprietari delle case, 5 (non del tutto sufficienti lampioni d’illuminazione della strada).E giusto per far capire la situazione, la cunetta della strada princiale via Ziu Triagus è pulita ancora oggi ogni anno direttamente dai locali abitanti.

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Al centro Vincenzo Meli durante la consegna del premio quale primo gattaro di Su Pallosu,A sinistra l’editore artigianale Roberto Cau a destra l’artista Martino Fadda.

Vincenzo Meli, oristanese, classe 1928, pescatore, vivente, racconta oggi, in sardo (sotto la traduzione in italiano), la storia dei gatti di Su Pallosu.

IS ARREGORDUS DE PISSENTI MELI

“Appu incummentzau a piscai e a cassai a Su Pallosu su 1947…S’ atru fiat tziu Beppi Pisanu ca fadiat sa propria cosa de tziu Mauru e tottus is duus acudiant is pisittus ca biviant in cantidadi a Su Pallosu, di si donanta unu pagheddu ‘e pixi ca certu non mancada mai.Deu puru, poita bemmu cuncodrau una barraca fatta de linna e ndi tenemu un’atera de falasku e ci bivemu in bona parti de s’istdiadi , con tottu sa familia, e a is pisittus, non happu mai fatti mancai cos’è pappai. ….Fianta meras (is pisittus) e non strobanta a nisciunus”.

Dal libro “Su Pallosu e i suoi gatti” EPDO editore, pag.64.

I RICORDI DI VINCENZO MELI (estratto)

“Ho cominciato a pescare e cacciare a Su Pallosu nel 1947, dopo la seconda guerra mondiale…L’altro era Zio Pisano, che faceva la stessa cosa di Zio Mauro e tutti e due accudivano i gatti che vivevano in grande quantità a Su Pallosu, gli davano da mangiare un pò di pesce, che certo non mancava mai.Anch’io perchè avevo messo su una baracca fatta in legno e ne possedevo anche una in falasco, ci vivevo in buona parte dell’estate, con tutta la famiglia e ai gatti non ho mai fatto mancare il mangiare.Erano molti e non disturbavano nessuno.”

Il libro può essere richiesto anche on line:

http://www.epdo.it/epdo-vetrinasupallosueisuoigattiandreaatzori.asp

La testimonianza di Vincenzo Meli è stata raccolta anche in video ed è su youtube. Ecco il video.

Ed ecco anche un piccolo ritratto di quello che doveva essere la Su Pallosu di allora, da pag.35 del Testo ” UOMINI E PESCI”, edito da EPDO.

Interessante anche l’elenco dei nomi dei frequentatori di Su Pallosu, alcuni dei quali già citati da questo blog: Gianni Atzori, Carlo Granese, Giovanni Ledda (noto Gianni), Nicola Atzori, Gigi Vacca, Franco Lisini, Italo Porcedda, Nini Blumenthal, Lucio Dore, Lello Chiesura, Obler Luperi e Geppetto Iriu.

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Tanti sono stati a Su Pallosu coloro che hanno amato i gatti nello scorso secolo.

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Un grande amante di Su Pallosu e dei suoi gatti: Salvatore Solinas in uno scatto di Gilberto Linzas del 1992

Tra i primi gattari (ovviamente in maniera del tutto differente da quanto possiamo considerare i gattari al giorno d’oggi) del più piccolo borgo marino d’Italia: Vincenzo Meli, Tziu Mauru, Tziu Beppi Pisanu, Geppetto, Tomasa, Giovannino La Murena, Gianni Atzori e Salvatore Solinas.

L’Oasi Felina di Su Pallosu in Sardegna è formata complessivamente oggi al Censimento  2022, da 32 gatti, 22 liberi e 10 nei rifugi e/o con status differente .

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Area “Tontoloni” dell’Oasi Felina Privata di Su Pallosu dove sono ospiti  7 gatti nel 2022.

Tutti i  gatti -microchippati- sono di proprietà dell’Associazione Culturale Amici di Su Pallosu.

L’Oasi Felina di Su Pallosu è il terreno di proprietà privata acquistato dal maestro Gianni Atzori nel 1961, ove realizzò il suo laboratorio artistico per la lavorazione del corallo, che rimase attivo sino al 2002, anno della scomparsa dell’insegnante elementare oristanese.

La colonia-come presenza storica- ha circa un secolo di vita, è gestita oggi 24 ore su 24 dall’Associazione Culturale Amici di Su Pallosu e non ha mai avuto alcun contributo da enti o istituzioni pubbliche: per tutte le spese mediche e alimentari si regge esclusivamente sul volontariato e sui privati.

Tutte i gatti,   femmine e maschi sono sterilizzati-castrati, senza alcun onere per lo stato.

I gatti di Su Pallosu sono tutti schedati, uno per uno, fotografati, riconoscibili uno per uno e seguiti sanitariamente dalla Clinica Veterinaria Duemari di Oristano, grazie all’opera dei gattari Andrea Atzori e Irina Albu.

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La gattara di Su Pallosu Irina Albu con la dottoressa Monica Pais della Clinica Veterinaria Duemari di Oristano.

Complessivamente tra femmine e maschi dal 2011 ad oggi son stati sterilizzati (senza mai un euro di contributo pubblico) oltre 120 gatti.

L’Associazione non prende gatti per nessun motivo e denuncia chi li abbandona, ai sensi dell’art.727 codice penale.

IMG_7825 Il numero è in decrescita e sotto controllo.La gestione della colonia attraverso le sterilizzazioni e il controllo sanitario, ha consentito negli ultimi 7 anni di ridurre in maniera consistente il numero dei gatti presenti sul sito.

 Sono alimentati due volte al giorno-mattina secco, sera umido- per tutti i giorni dell’anno e sono sorvegliati-come tutta l’area- 24 ore su 24.

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Nel gennaio 2015 l’Associazione aveva fatto sterilizzare -sempre a proprie spese- anche due gatte femmine non della colonia, di proprietà dell’unico pescatore di Su Pallosu, Barore Carta, abitante in prossimità della zona umida di Sa Marigosa, tra Su Pallosu e Sa Rocca Tunda.I felini- grazie all’azione concreta e continuata dell’Associazione Amici di Su Pallosu (non supportata da enti pubblici) non costituiscono alcuna minaccia nei confronti della fauna presente.

Senza l’azione costante e quotidiana posta in essere da Associazione Amici di Su Pallosu, in concorso con la Clinica Veterinaria Duemari di Orisano, i gatti, se non controllati, seguiti, alimentati e sterilizzati, avrebbero teoricamente potuto costituire un potenziale pericolo per la vicina area SIC.

I gatti di Su Pallosu, grazie anche alla loro storia secolare, sono oggi conosciuti in tutto mondo sia per il loro elevato benessere animale, sia per costituire una delle principali attrattive turistiche della Sardegna.

L’Oasi effettua le visite guidate gratuite di 30 minuti su richiesta: a numero chiuso e solo su appuntamento, per tutto l’anno.

I Gatti di Su Pallosu costituiscono da anni una attrazione turistica dell’intera Sardegna e sono presenti su Tripapdvisor, portale internazionale di Viaggi, che nel 2016 ha assegnato loro il Certificato di Eccellenza, per le “eccellenti” recensioni costanti e numerose dei suoi visitatori, oltre tremila all’anno.

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