SIC: contenuti privi di legalità

Come Associazione Culturale Amici di Su Pallosu abbiamo inviato, a norma di legge, le Osservazioni all’Aggiornamento del Piano SIC che ci riguarda direttamente.Il Piano in discussione del 2014 è di 219 pagine , scaricabile qui,

http://download.comune.sanveromilis.or.it/SIC/00_Piano%20di%20gestione.pdf

si tratta di un Aggiornamento del Piano di Gestione originario, redatto nel 2005 (di 269 pagine),  http://www.comune.sanveromilis.or.it/Community/Notizie/Download/Piano_di_gestione_zona_SIC.pdf

le nostre Osservazione, qui di seguito pubblicate, son 25 pagine.Buona lettura.

 torreOsservazioni Aggiornamento/Adeguamento Piano di Gestione del SIC ITB030038 “Putzu Idu – Salina Manna e Pauli Marigosa”- comune di San Vero Milis

ITER-FORMA-VIZI DI PROCEDURA

Con queste Osservazioni si ribadiscono tutte le irregolarità di procedura e vizi di forma che rendono l’iter privo di efficacia giuridica, già segnalati nelle nostre missive inviate in PEC in data:

  • 3 gennaio 2015, ricorso gerarchico avverso delibera Consiglio Comunale San Vero del 27/11/2014.

  • 6 gennaio 2015;

  • 16 gennaio 2015 (integrazione);

  • 20 febbraio 2015;

che con la presente costituiscono un unicum di “Osservazioni“ formali ai sensi delle Linee Guida per la redazione dei Piani di gestione dei SIC, Regione Sardegna (Febbraio 2012). .

In particolare ribadiamo che:

  1. l’aggiornamento di questo Piano necessita obbligatoriamente di procedura di VAS (Valutazione Ambientale Strategica) ai sensi della stessa Determinazione del SAVI-Regione Sardegna- n.21837/757 del 9/10/2014 in quanto in sede di approvazione del piano sono stati introdotti nuovi ulteriori significativi interventi omessi nel Rapporto Preliminare di Verifica di Assoggettabilità alla VAS;

  1. la partecipazione al procedimento di cittadini e Associazioni, dalla verifica all’assoggettabilità alla VAS e nelle fasi successive NON è stata in alcun modo garantita.

logo

PREMESSA

L’ASSOCIAZIONE CULTURALE AMICI DI SU PALLOSU:

CHI SIAMO E NOSTRA ATTIVITA’

L’Associazione Culturale-senza scopo di lucro-“Amici di Su Pallosu, costituita il 9 maggio 2011, ha per scopo la tutela e la valorizzazione di Su Pallosu e di tutta la marina di San Vero Milis. In particolare si propone di far conoscere, promuovere in tutto il mondo (anche attraverso i new media) le risorse culturali, storiche, archeologiche e naturali (passate presenti e future) di Su Pallosu e delle altre località della marina di San Vero Milis.

L’Associazione Culturale nasce per far conoscere il passato glorioso di Su Pallosu, in continuità con l’attività pluridecennale dei primi gattari del più piccolo borgo marino d’Italia: Vincenzo Meli, Tziu Mauru, Tziu Beppi Pisanu, Geppetto, Tomasa, Giovannino La Murena, Gianni Atzori e Salvatore Solinas.

L’Associazione non prende gatti per nessun motivo e ha denunciato e denuncia chi li abbandona, ai sensi dell’art.727 codice penale.

Per Statuto l’Associazione si occupa inoltre della promozione dell’immagine turistica di Su Pallosu e di tutta la Marina di San Vero Milis.
Compiti dell’associazione sono:
-organizzazione della Colonia Felina di Su Pallosu, gestione dello flusso turistico ad essa collegato, tutela e valorizzazione della stessa;
– protezione dei gatti della stessa colonia, cura, vaccinazione, adeguata assistenza e cura ;
– sterilizzazione dei gatti della colonia felina di Su Pallosu;
– organizzazione, senza scopo di lucro, delle visite guidate amatoriali nella colonia felina di Su Pallosu, nel borgo marino di Su Pallosu e nel sito archeologico nuragico sulla spiaggia omonima, sulla costa e intorno alle torri costiere spagnole della marina di San Vero Milis;
-tutela e valorizzazione delle risorse naturali, storiche e archeologiche della Marina di San Vero Milis.

capanneA Su Pallosu è presente da circa cent’anni una colonia felina di fatto. Da sempre accudita da pescatori e dimoranti. La colonia è oggi un’Oasi Felina Privata di animale d’affezione.

I gatti di Su Pallosu sono interamente microchippati e regolarmente registrati all’Anagrafe Felina della Regione Autonoma della Sardegna (Asl 5 Oristano) e all’Anagrafe Felina Nazionale, riconosciuta dal Ministero della Salute, a nome della nostra Associazione, che ne è proprietaria in fatto e in diritto, a tutti gli effetti.

aslLE CIFRE

Al Censimento al 2 marzo 2015 sono 60 gatti domestici di proprietà dell’Associazione Culturale Amici di Su Pallosu.Maschi: 24; Femmine: 36.

40 sono i gatti in assoluta libertà. L’intera popolazione felina di Su Pallosu è stanziale presso il giardino felino privato della famiglia Atzori ivi residente e le immediate vicinanze. Il loro areale di movimento è ristretto non raggiunge gli ambiti dell’Area SIC.

20 i gatti con limitata libertà di movimento per motivi di sicurezza.

Tutti i gatti sono alimentati regolarmente due volte al giorno. Pasto secco la mattina e umido la sera. Dormono al riparo, nel giardino felino o nelle immediate vicinanze.

La gestione sanitaria quotidiana è affidata ai due volontari ivi residenti, Andrea Atzori e Irina Albu, tra i fondatori dell’Associazione Culturale Amici di Su Pallosu, in collaborazione con la Clinica Veterinaria Duemari di Oristano, direttore Sanitario dott. Paolo Briguglio.

Alcuni dati: Sterilizzati 70 gatti (inclusi deceduti)

Intera popolazione femminile sterilizzata; Castrati 80% dei maschi

IMG_0007Tutti i gatti di Su Pallosu sono riconoscibili uno per uno. Il loro comportamento territoriale è conosciuto uno per uno dai gestori della colonia di fatto.

L’Oasi felina NON raccoglie e NON riceve gatti da privati/enti pubblici.

Reprime con ogni mezzo legale il fenomeno abbandono. L’Associazione persegue l’obiettivo del controllo e riduzione della popolazione felina, attraverso sterilizzazioni e la doppia alimentazione quotidiana.

Sterilizzazione e doppia alimentazione quotidiana, riducono ambito territoriale dei felini e loro aggressività. Tutta questa mole enorme di attività svolta dai gattari e dell’Associazione si è svolta sempre senza alcun aiuto pubblico, nonostante il completo disinteresse dell’amministrazione locale che anzi l’ha osteggiata apertamente.

I gatti di Su Pallosu sono sottoposti regolarmente a profilassi vaccinale contro le Virosi respiratorie feline, Panleucopenia e Leucemia felina.

Nella primavera del 2014 sono stati sottoposti ad una campagna di test e di vaccinazione.

Numerose le operazioni di estrazioni dentali per stomatite, gli interventi per la struvite dei maschi e cistite per le femmine.

Cure quotidiane. I felini sono stati sottoposti a migliaia tra visite e centinaia di ricoveri periodici presso la Clinica Veterinaria Duemari di Oristano.

L’Associazione sorveglia costantemente l’area di Su Pallosu ed effettua quotidianamente, anche di notte, delle ronde anti-abbandondo e ha presentato numerose denunce alla Procura della Repubblica di Oristano per abbandono di animali, art.727 codice penale (pena sino a 10 mila euro di multa e un anno di reclusione), contro persone note (rintracciate tramite numero di targa, foto e video) contro le quali sono pendenti procedimenti penali.

L’attività dell’Associazione è volta alla tutela, benessere, gestione scientifica della comunità felina e dunque concretamente anche-per le ragioni illustrate sopra- alla conseguente salvaguardia dell’esistente avifauna.

fotoaggINTRODUZIONE ALLE OSSERVAZIONI

L’aggiornamento del Piano appare costruito con una tesi prettamente politica ben precisa, precostituita e pregiudizievole, contro i felini in generale, cercando di farli coincidere con la sola presenza felina della colonia felina di Su Pallosu.

Una supposizione falsa, instradata attraverso una serie di contenuti faziosi, tanto che si evince che l’Aggiornamento di Piano sia stato redatto totalmente al di fuori dal contesto territoriale, senza alcuna conoscenza e osservazione diretta del territorio.

Il culmine viene raggiunto con la citazione diretta della nostra Associazione, senza che mai in nessuna fase la stessa sia mai stata contattata, in nessuna fase nemmeno telefonicamente e con l’omissione completa della sua attività di tutela dell’avifauna che viene condotta da anni attraverso la gestione scientifica dell’Oasi Felina Privata di Su Pallosu.

I contenuti risultano dunque essere erronei, parziali, carichi di mistificazione , tesi solo a dare forza una Scheda Azione priva di legalità.

Gli scriventi hanno dimostrato scarsa conoscenza della normativa nazionale e regionale in materia di colonie feline e prevenzione al randagismo. Nella fattispecie della differenza tra colonia felina (quella di Su Pallosu) e gattile che si vorrebbe incredibilmente realizzare “contra legem”attraverso l’appropriazione indebita dei gatti di proprietà della nostra Associazione.

Attività e ruolo della nostra Associazione a tutela della stessa area SIC è stata totalmente ignorata nella procedura e nello stilare i contenuti del piano.

Dimostreremo in maniera analitica più avanti nel dettaglio queste affermazioni.

tabella storiaContesto amministrativo

Iter e procedura di questo aggiornamento di Piano sono solo ultimo tassello di una vera e propria ingiustificata “guerra”amministrativa” contro i gatti e gattari di Su Pallosu che qui giova ricordare nel dettaglio, per ben comprendere spirito e fattezze dello stesso.

L’amministrazione comunale di San Vero Milis, con il conforto della sola maggioranza del Consiglio Comunale, ha intrapreso infatti, dal 2011 ad oggi, con continue iniziative persecutorie, consistenti in centinaia di lettere/richieste/intimazioni, provvedimenti disciplinari interni, diffide, intimazioni e atti simili ad altri enti, per complessive migliaia di pagine inclusi allegati e fotografie, di seguito qui in sintesi parzialmente elencate:

-27/7/2011 (missiva del Sindaco di San Vero Milis Flavia Adelia Murru agli Agenti di Polizia Municipale con oggetto richiesta di accertamenti congiunti in ordine a eventuali questioni igienico-sanitario e di regolarità della gestione in località Su Pallosu (nota come colonia felina);

-14/9/2011 (Avvio procedimento disciplinare dell’Amministrazione Comunale nei confronti degli Agenti di Polizia municipale ritenuti inadempienti per non avere ottemperato in senso punitivo alla richiesta del 27/11/2011);

-21/9/2011 (Audizione della Commissione Disciplinare del Comune dell’Agente Municipale di cui alle contestazioni d’addebio del 14/9/2014);

-29/9/2011(Audizione del Sindaco in merito al procedimento disciplinare di cui sopra);

-7/11/2011 (Verbale di Determinazione delle sanzioni disciplinari delle contestazioni d’addebito del 14/9/2014);

-8/11/2011 (Provvedimento di applicazione di sanzione disciplinare (“rimprovero scritto) a carico di un agente municipale di cui alla contestazione del 14/9/2011);

18/1/ 2012 ( lettera alla Provincia di Oristano del Sindaco di San Vero Milis, Flavia Adelia Murru Il  testo reso viene noto pubblicamente durante il Consiglio Provinciale del 3 settembre 2012 dall’Assessore Gianni Pia, in risposta ad un’interrogazione del Consigliere Tendas sulla mancata applicazione della delibera del Consiglio in merito. Nella lettera il primo cittadino scrive testualmente:

 “In riferimento all’oggetto, considerato il notevole interessamento dei mezzi di comunicazione per la cosiddetta colonia felina di Su Pallosu, nella quale sono presenti circa trenta gatti, presumibilmente di proprietà del signor…

Al fine di poter meglio chiarire e approfondire lo stato di utilizzo di quel tratto di litorale, sito nel Comune di San Vero Milis, chiedo alla Signoria Vostra un intervento sospensivo di ogni eventuale iniziativa connessa al posizionamento di indicazioni, cartelli stradali e quant’altro, in quanto potrebbero insistere nella zona indicati probabilmente igienico sanitari, nonché eventuali usi del territorio in contrasto con la norma vigente.

Per opportuna conoscenza, la informo che è in corso di definizione il progetto del PUL, Piano Urbanistico dei Litorali, nel quale saranno, nel rispetto del territorio, evidenziate tutte le criticità da superare per il conseguimento di una corretta fruizione del territorio in argomento”.

-27/7/2012 (Lettera alla Provincia di Oristano del sindaco di San Vero Milis, Flavia Adelia Murru, resa nota in Consiglio Provinciale nella seduta consiliare del 3 settembre 2012):

In riferimento all’oggetto, si comunica che sono in corso accertamenti per appurare eventualmente problematiche igienico sanitarie, che potrebbero insistere nelle aree interessate della cosiddetta colonia felina.

Sembra, comunque, rilevante il fatto che questa Amministrazione si stia dotando di spazi appositi per ospitare animali anche in prossimità delle borgate marine, per cui, con buona probabilità, anche i gatti presenti nella borgata marina di Su Pallosu, se non di proprietà, potranno con le dovute precauzioni trovare ospitalità dell’area già individuata nell’adottando piano urbanistico dei litorali”.

-12/9/2012 dichiarazione del sindaco di San Vero Milis Flavia Adelia Murru a Radio Cuore Oristano “Ci stiamo occupando di verificare un po’ tutta la situazione e anche altri aspetti legati alla sicurezza dei bagnanti…” ;

-4/10/2012 Il Consiglio Comunale di San Vero Milis con deliberazione n.37 respingeva una mozione della minoranza per il riconoscimento della Colonia Felina di Su Pallosu;

-16/11/2012 (relazione di servizio della Polizia locale di sopralluogo alla Colonia Felina di Su Pallosu con documentazione fotografica);

-27/11/2012 (missiva del Sindaco di San Vero Milis Flavia Adelia Murru al Corpo Forestale di Vigilanza Ambientale per richiesta collaborazione verifica presenza di Felina, loc.Su Pallosu);-12/12/2012 (missiva del Sindaco di San Vero Milis Flavia Adelia Murru all’Associazione Su Pallosu dove comunicava per la prima volta che “sono in corso gli accertamenti previsti dalla normativa di competenza del procedimento” in merito all’istanza di riconoscimento della colonia felina”;

-5/12/2012 (missiva del Sindaco di San Vero Milis Flavia Adelia Murru alla Regione Sardegna, Assessorato della Difesa Ambiente con oggetto riconoscimento colonia felina loc.Su Pallosu);

-15/1/2013 (missiva alla stazione Carabinieri di San Vero Milis Flavia Adelia Murru per richiesta collaborazione verifica presenza felini loc.Su Pallosu);

-23/1/2013 (seconda missiva del Sindaco di San Vero Milis Flavia Adelia Murru alla Regione Sardegna, Assessorato della Difesa Ambiente con oggetto riconoscimento colonia felina loc.Su Pallosu);

-15/1/2013 (missiva alla stazione Carabinieri di San Vero Milis Flavia Adelia Murru per richiesta collaborazione verifica presenza felini loc.Su Pallosu);

-23/1/2013 (seconda missiva del Sindaco di San Vero Milis Flavia Adelia Murru alla Regione Sardegna, Assessorato della Difesa Ambiente con oggetto riconoscimento colonia felina loc.Su Pallosu);

-21/3/2013 (delibera approvata consiglio comunale di San Vero Milis non accoglimento richiesta riconoscimento Colonia Felina Su Pallosu).

Questa delibera è stata annullata dal Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, su, proposta del Consiglio di Stato e del Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, che ha accolto il ricorso amministrativo straordinario dell’Associazione Culturale Amici di Su Pallosu, gestore dei gatti di Su Pallosu (Sardegna),  con DPR del 10 dicembre 2014, per “eccesso di potere, erronea valutazione dei fatti, illogicità della motivazione, carenza sotto il profilo d’istruttoria e di motivazione”.

IGNORATA ALTRA PRESENZA FELINA INTORNO ALLA STESSA AREA SIC

L’area SIC oggetto del Piano, confina oltre che con Su Pallosu con altre 3 località balneari: Sa Rocca Tunda, Mandriola, Putzu Idu e attraverso Putzu Idu è contigua alla località di S’Anea Scoada.

Tra queste borgate Su Pallosu, per dimensione urbanistica e presenza demografica, è la più piccola. Minore sia in presenze umane estive che di residenza fissa, ma anche per ridotta conseguentemente per la presenza di animali come gatti e cani.

Dei circa 350 residenti nell’intera Marina Su Pallosu ne conta solo 5 (cinque) e analogamente dicasi per la presenza nei mesi estivi. Su Pallosu conta complessivamente 40 case, solo quattro aperte tutto l’anno.

Curiosamente il piano di Aggiornamento del Sic omette di ricordare che nella stessa area di competenza del Piano esiste proprio una presenza felina non controllata e non gestita in tutti gli altri centri balneari limitrofi: Sa Rocca Tunda, Mandriola, Putzu Idu e S’Anea Scoada.

Una presenza massiccia, notoria e ben conosciuta dalla stessa amministrazione comunale di San Vero Milis, ma totalmente ignorata nell’aggiornamento del Piano Sic.

Si rammenta che la definizione scientifica ed etologica di “colonia felina di fatto”, a prescindere, dal riconoscimento o meno dei comuni, è quella dell’habitat ove son semplicemente presenti due o più gatti liberi.

L’esistenza nella stessa area Sic di almeno altre 11 colonie feline di fatto e di svariate decine di gatti di proprietà, non sterilizzati nelle località di : Sa Rocca Tunda, Mandriola, Putzu Idu, S’Anea Scoada “Feline non controllate o comunque solo parzialmente e in maniera sporadica, non gestite quotidianamente, non sterilizzate, per una presenza complessiva stimabile per difetto in 250/300 gatti. A differenza di Su Pallosu , nessuna Associazione se ne occupa. I volenterosi cittadini e gattari che accudiscono questi felini-ovviamente anche qui senza alcun supporto dell’amministrazione in carica- ci hanno segnalato la presenza di numerosi gatti vaganti, in cinta. Ci sarebbe dunque una necessità di interventi del comune per il riconoscimento delle Colonie Feline e dunque per il controllo delle nascite attraverso le sterilizzazioni.

Vedasi in proposito dichiarazione ufficiali dello stesso Giuseppe Caria, Vicesindaco in carica dello comune di San Vero Milis, rese alla seduta del consiglio comunale in data 4 ottobre 2012: “… Perchè colonie feline ne dovremmo nella nostra marina fare almeno 7/8. Ci sono Su Crastu Biancu, Mandriola, Putzu idu, S’Anea Scoada, dappertutto…a Is Arenas.

Già in precedenza pubblicamente anche la guardia zoofila (pubblico ufficiale), responsabile provinciale ENPA, (Ente Nazionale Protezione Animali) Giovanni Contini affermava il 15 febbraio 2011 su facebook di una presenza, con un cifra per difetto : ”fino a 150 gatti” nella Marina di San Vero Milis, escludendo proprio i gatti di Su Pallosu.

A Sa Rocca Tunda, partendo dall’area di Sa Marigosa, contigua all’Area Sic ben più di quanto non lo sia l’area dei gatti di Su Pallosu, fino a Su Crastu Biancu, agglomerato di numerose ville in direzione Scabe Sai, sono visibili almeno differenti 5 colonie feline.

Addirittura una situazione formalmente agli atti del comune dato che una richiesta di riconoscimento per tre colonie feline proprio, in località Sa Rocca Tunda presentata da due gattare (Scano-Pintor) è stata formalmente respinta dall’amministrazione comunale di San Vero Milis nel 2014.

A Putzu Idu almeno due sono le colonie feline conosciute. Una in prossimità dell’inizio del lungomare, a pochi metri dalla Salina Manna, ricompresa nell’Area Sic e uno nell’area degli Evaristiani.

A Mandriola e a S’Anea Scoada abbiamo osservato almeno altre quattro numerose colonie feline.

Sarebbe bastata una semplice passeggiata da parte degli scriventi l’aggiornamento dello studio SIC nelle 4 località balneari citate, per vedere, fotografare, filmare la presenza felina: almeno ben 11 colonie feline (5 a Sa Rocca Tunda, 2 a Putzu Idu, 2 a Mandriola, 2 a S’Anea Scoada) che nulla a che vedere con i gatti microchippati e gestiti quotidianamente dai gattari di Su Pallosu, con l’Azione dell’Associazione Amici di Su Pallosu e la Clinica Veterinaria Duemari di Oristano.

Il piano SIC per definizione si dovrebbe riferire un’area ampia ad un contesto globale , ma guardacaso rivolge nel nostro caso la sua attenzione per quel che riguarda la presenza felina e la sua asserità pericolosità nei confronti dell’avifauna solo ed esclusivamente alla più piccola località, Su Pallosu appunto, trascurando in maniera palesemente faziosa le altre realtà.

Insomma il contesto viene stravolto e non considerato per pura scelta discrezionale politica e per presumiamo per chiare indicazioni dell’amministrazione in carica.

Nonostante una presenza documentabile in prossimità dell’Area Sic di almeno 300 felini privi di gestione unitaria, senza alcuna attività di sterilizzazione e gestione attiva, le citazioni, preoccupazioni, la criminalizzazione e addirittura la cattura e trasferimento viene proposto incredibilmente solo per i soli 40 gatti di proprietà microchippati, sterilizzati, controllati di Su Pallosu.

Per ciò che concerne questi ultimi, nessuna menzione-ovviamente- si trova nel Piano sulla gestione attiva (sopra illustrata) della colonia felina di Su Pallosu effettuata dalla nostra Associazione.

La documentata e dimostrata esclusione di qualsiasi citazione dall’adeguamento del Piano SIC della presenza dei trecento felini stimati per difetto, presenti nelle altre località balneari della stessa area e la sola citazione per i 40 liberi e gestiti di Su Pallosu, dimostra da sola l’incompletezza del lavoro svolto, la sua parzialità e la sua totale inattendibilità. Si tratta di una omissione palese che invalida l’analisi territoriale e di conseguenza ogni sua conclusione.

L’AGGIORNAMENTO DEL PIANO SIC NEL DETTAGLIO

IL PIANO ORIGINARIO E L’AGGIORNAMENTO

GATTI

Abbiamo effettuato un’ Analisi Comparata tra il Piano del 2005 e l’attuale aggiornamento.

Dal confronto tra il Piano (originario) di Gestione dello stesso Sic, redatto nel 2005 e approvato con Decreto dell’Assessore della Difesa dell’Ambiente del 28 febbraio 2008, n. 26 e il presente aggiornamento, che qui analizziamo, redatti entrambi in collaborazione con la medesima società Ivram s.a.s, registriamo che :

  • la citazione della parola “ gatti” è passata dal numero di 8 (del 2005) a 38 (nel 2014);

  • da generiche le citazioni sono accompagnate ora quasi sempre da rafforzativi, assenti nel precedente piano originario: “ randagi/erratici/inselvatichiti/vaganti ”;

  • poiché è stata volontariamente omessa la citazione nell’aggiornamento della presenza nella stessa area Sic delle altre undici colonie feline di fatto sopra menzionate delle località di Sa Rocca Tunda, Mandriola, Putzu Idu, S’Anea Scoada si cerca furbescamente di far coincidere i gatti di Su Pallosu con queste, in maniera dal tentarne la criminalizzazione e colpevolizzazione; al contrario come già sopra detto i gatti di Su Pallosu non sono oggettivamente e scientificamente inseribili in alcuna di queste quattro categorie proprie perchè grazie all’attività dell’Associazione di microchippatura, sterilizzazione, doppia alimentazione quotidiana, cure quotidiana, oltre ad essere formalmente animali d’affezione, domestici e di proprietà sono stanziali nel giardino felino e nei suoi paraggi;

  • 8 nuove citazioni indicano specificatemene area di Su Pallosu- assente dal piano originario- al solo scopo di perseguire continuamente il tentativo di far coincidere l’intera presenza felina dell’Area SIC (11 altre colonie per circa 300 gatti)con i 40 gatti liberi di Su Pallosu;

Ecco come ora compare 38 volte la parola gatti nel piano aggiornamento 2014:

1)-Indicazioni gestionali

Eradicazione dei predatori alloctoni, come gatti inselvatichiti, che incidono pesantemente in particolare su popolazioni isolate e poco numerose. pag.50;

  • 2) “gatti randagi, che incidono pesantemente sulle nidiate.”pag 63
  • 3) C = Stato di conservazione Medio o Limitato. Le principali minacce per la specie nell’area sono
  • rappresentare dal disturbo antropico, dalla trasformazione dell’habitat in particolare in prossimità delle
  • sponde e dalla presenza di specie alloctone come i gatti randagi. pag.64
  • 4) Controllo degli alloctoni, come gatti randagi, che incidono pesantemente in particolare su popolazioni isolate
  • e poco numerose. Pag64
  • 5)Avocetta…Stato di conservazione
  • C = Stato di conservazione Medio o Limitato. Le principali minacce per la specie nell’area sono
  • rappresentare dal disturbo antropico, dalla trasformazione dell’habitat in particolare in prossimità delle
  • sponde e dalla presenza di specie alloctone come i gatti randagi.pag.64
  • 6)Controllo degli alloctoni, come gatti randagi, che incidono pesantemente in particolare su popolazioni isolate
  • e poco numerose. Pag.65
  • 7) Occhione

Stato di conservazione

C = Stato di conservazione Medio o Limitato. Le principali minacce per la specie nell’area sono

rappresentare dal disturbo antropico, dalle pratiche di irrorazione dei coltivi con biocidi che possono

provocare fenomeni di bioaccumulo per ingestione attraverso invertebrati che costituiscono la maggior parte

della dieta di questa specie e dalla presenza di specie alloctone come i gatti randagi. Pag.65

8)Occhione….Controllo degli alloctoni, come gatti randagi, che incidono pesantemente in particolare su popolazioni isolate

e poco numerose pag.65

9)Fratino… Le principali minacce per la specie nell’area sono

rappresentare dal disturbo antropico, dalla presenza di predatori alloctoni come i gatti inselvatichiti pag.66

10) Fratino….cani e gatti vaganti che possono incidere pesantemente sul successo della

riproduzione.pag.66

11)Fratino …Eradicazione degli alloctoni, come gatti inselvatichiti, che incidono pesantemente in particolare su

popolazioni isolate e poco numerose pag.66

12)Beccapesci…Eradicazione degli alloctoni, come gatti inselvatichiti, che incidono pesantemente in particolare su

popolazioni isolate e poco numerose.pag.69

13)Sterna comune Eradicazione degli alloctoni, come gatti inselvatichiti, che incidono pesantemente in particolare su

popolazioni isolate e poco numerose pag.69

14)Fraticello… Eradicazione degli alloctoni, come gatti inselvatichiti, che incidono pesantemente in particolare su

popolazioni isolate e poco numerose.pag.70

15)Calandrella….

Controllo degli alloctoni, come gatti randagi, che incidono pesantemente in particolare su popolazioni isolate

e poco numerose pag.71

16 Charadrius alexandrinus, Sterna hirundo, Sterna albifrons e Larus genei durante il perido riproduttivo sono

minacciate da predazione di Larus michaellis e da quella di predatori alloctoni come gatti e cani domestici

con rischio di diminuzione del successo riproduttivo..pag.78

17)vertebrati …CSEs01a/n La presenza di gatti e cani vaganti rappresenta un grave rischio per il successo riproduttivo

per diverse specie di vertebrati terrestri alcuni dei quali di importanza comunitaria: Alectoris barbara,

Lulula arborea, Phyllodactylus europaeus, Anthus campestris, Himantopus himantopus, Recurvirostra

avosetta, , Burhinus oedicnemus, Charadrius alexandrinus, Sterna hirundo, Sterna albifrons,

Calandrella brachydactyla, Sylavia sarda e Sylvia undata pag.103

18) e 19) (due citazioni) La perdita di nidiate (uova e pullus) che interessa diverse specie di uccelli (Calandrella, Fratino, Fraticello,

Sterna comune, Occhione, Magnanina sarda e Magnanina) è dovuto anche alla predazione da parte di cani

e gatti. Particolare attenzione va data alla presenza da diversi anni nell’area di Su Pallosu di una colonia

felina. Diversi studi scientifici hanno dimostrato che i gatti esercitano una forte predazione soprattutto su

piccoli rettili e su diverse specie di uccelli.pag.127

20) Obiettivo specifico 18

Limitare la predazione delle specie di interesse comunitario da parte di predatori alloctoni (gatti e cani).pag 132Gabbiano

21) – Diminuzione, nell’arco di 2 anni, della predazione da parte dei gatti e cani vaganti

pag.132

  1. – Aumento del 30-50% del successo riproduttivo delle specie predate da gatti. E cani vaganti pag.132

23)IA8 Delocalizzazione gatti presenti nell’area di Su Pallosu pag.134

24) Limitare la predazione delle specie di interesse

comunitario da parte di predatori alloctoni (gatti

e cani).pag.143

25) e 26) Diminuzione, nell’arco di 2

anni, della predazione da

parte dei gatti e cani vaganti

– Aumento del 30-50% del

successo riproduttivo delle

specie predate da gatti. E

cani vaganti. Pag.143

27) RE01 – Regolamento

generale

IA09

Delocalizzazione

gatti presenti

nell’area di Su

Pallosu

L’azione IA09 sarà

supportata da…pag.143

28) Ridurre la predazione da parte di specie alloctone (cani e gatti vaganti) e

specie autoctone invasive (Cornacchia). pag.146

29)A queste due specie si aggiungono i cani e gatti erratici che direttamente,

attraverso la predazione, e indirittamente, con la sola loro presenza,

determinano la perdita di nidiate o l’abbandono dei siti riproduttivi.pag.158

30)Scheda Azione IA09 Delocalizzazione gatti presenti nell’area di Su

Pallosu pag.182

31) L’area di Su Pallosu, ospita da molti anni diverse

decine di gatti vaganti, riuniti in colonia e accuditi da un’associazione locale.pag.182

32) e 33) Durante i monitoraggi faunistici nell’area SIC, prospicente a Su Pallosu (Stagno

di Sa Marigosa, Pauli Mesalonga), sono stati osservati diversi gatti vaganti e ciò

a dimostrazione che il territorio dei gatti domestici si può estendere per diversi

km.pag.182

34) In ragione di quanto sopra esposto, il progetto prevede la

delocalizzazione della “colonia di gatti vaganti” presente a Su Pallosu, in un’area

lontana dal SIC, attrezzata e legalmente riconosciuta dal Comune di San Vero

Milis.pag.182

35)Limitare la predazione delle specie di interesse comunitario da parte di predatori

alloctoni (gatti). pag.183

  1. 4. Cattura e spostamento di tutti i gatti presenti nell’area di Su Pallosu.pag.183
  2. Diminuzione, nell’arco di 2 anni, della predazione da parte dei gatti

vaganti pag.183

  1. . Aumento del 30-50% del successo riproduttivo delle specie predate dai gatti.

Facciamo notare che:

  • i gatti di Su Pallosu, di proprietà dell’Associazione scrivente, non sono in alcun modo considerabili “randagi/erratici/inselvatichi/vaganti”, quindi tutti gli eventuali riferimenti contenuti genericamente nell’aggiornamento del Piano, senza alcuna precisa indicazione territoriale non sono ascrivibili ad essi (anche se maldestramente il tentativo è evidente), ma eventualmente ad altra presenza felina di altre località balneari, come sopra documentato;

  • in due delle 38 citazioni i gatti vengono citati“domestici” (la n.16 en. 31), definizione che non collima con le altre definizioni presenti di “randagi/erratici/inselvatichi/vaganti”, ciò conferma ancora una volta l’imprecisione con la quale è stata catalogata, territorialmente ed etologicamente, la presenza felina in tutta l’area SIC;

  • La definizione di “colonia di gatti vaganti presente a Su Pallosu” (pag.182) contenuta nel piano, è sballata e contraddittoria. Come detto sopra i gatti di Su Pallosu son stanziali e vivono in un’area ben precisa e alquanto limitata;se fossero vaganti non potrebbero formare una colonia;

  • l’attività della nostra Associazione-ovviamente omessa dai contenuti del Piano- con sterilizzazioni, pasti doppi ecc (come sopra illustrato), ha limitato fortemente l’attività predatoria dei gatti di Su Pallosu;

  • è scandaloso che in nessuna parte dell’aggiornamento del Piano non venga citata la presenza felina delle altre 11 colonie esistenti e gli oltre 300 gatti.

ATTIVITA’ “PREDATORIA”

Nel piano originario del 2005 si affermava una:

Possibile predazione da parte di ratti, gatti e gabbiani reali” per le seguenti 6 (sei) specie

pag.129 Volpoca (qui i gatti possibili predatori son definiti “randagi”)

pag.130-Cavaliere d’Italia

pag.131 Avocetta

pag.132 Gabbiano Roseo

pag.132 Sterna Comune

pag.133 Fraticello

Incredibilmente nel piano/aggiornamento del 2014 ratti e gabbiani reali (indicati possibili predatori nel 2005) scompaiono e non sono più presenti tra i predatori di: Cavaliere d’Italia-Avocetta- Sterna Comune-Fraticello. Rimangono invece indicati tra i predatori i soli gatti. Perché ?

In base a quale studio/osservazioni ? Gli estensori del piano pensano non ci siano più ratti e gabbiani reali o pensano che essi non siano più predatori ?!

La faziosità e/o superficialità qui appare palese.

Nel piano del 2005 non sono minimamente citate le volpi e la cornacchia è citata una sola volta; si tratta di specie predatorie ben note, presenti sicuramente anche allora.

Nell’Aggiornamento del Piano, con le modifiche sopraricordate dei sostantivi che accompagnano la parola gatti la lista delle specie dell’avifauna che sarebbero minacciate dai gatti da 6 del 2005 son diventate 10, con alcune cancellazioni.

pernice sarda

calandro

cavaliere italia

avocetta

occhione

fratino

beccapesci

fraticello

sterna comune

calandrella

Sono state aggiunte rispetto al piano del 2005 Pernice Sarda, Calandro, Occhione, Calandrella, Beccapesci, Fratino.

In base a quale studio/osservazione è stata effettuato questo “aggiornamento”?

IMG_9088RATTI

0 citazioni nel Piano 2014.

5 citazioni nel Piano 2005 pag.130-131-132-133 (2 volte).

Per Cavaliere, Avocetta, Gabbiano roseo, Sterna comune, Fraticello, viene indicata nel 2005 la “ Possibile predazione da parte di ratti, gatti e gabbiani reali”, appunto per queste 5 specie.

Nell’aggiornamento del Piano 2014 sono dunque “scomparsi” i ratti che invece erano presenti nel Piano originario. In base a quale studio/osservazione/criterio ?

Anche questa “scomparsa” risulta alquanto singolare. Si tratta nel migliore dei casi di una grave lacuna. I ratti sono infatti ben presenti nell’area. Non si capisce come dal piano del 2005 ad oggi non se ne faccia menzione. I ratti sono presenti eccome ancora oggi; questa omissione dato denota ancora una volta la superficialità dei contenuti del piano.

Tale aspetto risulta inoltre giuridicamente rilevante riguardo alla mancata procedura di VASDirettiva 98/58/CE del Consiglio, del 20 luglio 1998 che secondo lo scrivente sarebbe risulta necessaria ai sensi della Direttiva Europea. Infatti poiché la cattura di 40 gatti liberi andrebbe ad influire sulla popolazione dei ratti presenti in loco andrebbe obbligatoriamente effettuata la procedura di VAS per quel che concerne gli effetti sulla salute umana nella borgata di Su Pallosu.

Sempre su questo punto si evidenzia che in nessuna delle 126 pagine del rapporto preliminare sull’Assoggettabilità alla VAS (poi concluso-a nostro avviso irregolarmente, con parere negativo del Servizio Savi del 9/10/2014), non vengono incredibilmente mai citati esplicitamente i gatti e/o qualsiasi presenza felina .

Spesso si sottovaluta l’importanza che ha avuto il gatto per l’uomo nella lotta ai roditori infestanti (la difesa delle riserve alimentari ma anche la migliore igiene). Infatti, i ratti e i topi non solo distruggono una grande quantità di generi alimentari, ma contribuiscono a diffondere numerose malattie. Inoltre un topo adulto mangia circa 4 grammi di cibo al giorno (un ratto nero 115gr), ma ne deteriora da cinque a dieci volte di più con le deiezioni solide e l’urina.

Un topo può danneggiare, quindi, fino a 15 Kg di cibo l’anno (un ratto fino a 453 Kg). I gatti domestici, ben nutriti, uccidono non più di 14 piccole prede annualmente, mentre i gatti liberi uccidono quotidianamente, per sopravvivere, circa tre piccoli mammiferi, per lo più roditori, per un totale di 1100 animali l’anno. Grazie, quindi, alle sue straordinarie capacità predatorie, ciascun gatto è potenzialmente in grado di salvare all’agricoltore 225 tonnellate di grano all’anno.

(Fonte: Dott.ssa Volpini, biologa)

 (tratto dalla Tesina del Master in “Etologia degli Animali d’Affezione” di Costanza De Palma dal titolo “Il gatto domestico (Felis silvestris catus): origini, sviluppo e caratteristiche comportamentali”)

VOLPI

0 citazioni nel 2014 e 0 nel 2005.

Dato anche questo davvero singolare. La presenza delle volpi è conosciuta e documentata anche per la sua attività predatoria e di disturbo dell’attività nidificatoria.

http://www.sardegnaagricoltura.it/documenti/14_43_20130213120523.pdf

Ma ancora una volta il piano omette un dato rilevante. La volpe è indubbiamente presente nell’area.

Tutti i residenti – noi compresi- siamo testimoni ogni anno di numerose incursioni di volpi vive sin sulla spiaggia, documentate con foto e video e osservatori anche di numerosi episodi che hanno visto volpi investite sulle strada da Mandriola a Su Pallosu.

CONFRONTO PIANO 2005-20014

Fermo restando la non indicazione della provenienza dei gatti, la confusione e l’omissione dell’intera presenza felina-sopra ricordata- insistente sull’area, si passa dalla “possibile” predazione, affermata nel 2005, indicante quanto meno il dubbio, alle presunte “certezze” predatorie del 2014.

Certezze” non dimostrate e non suffragate da alcuno studio, osservazione, ma accompagnate dalla dicitura di “randagi/erratici/inselvatichiti/vaganti “ a cercare di rafforzare la nota tesi precostituita priva di alcun fondamento, nesso di causalità e base scientifica.

Dalla “possibilità di “si passa all’utilizzo del tempo della certezza: “ gatti inselvatichiti, che incidono pesantemente..”

Dal 2005 ad oggi pur non in presenza di rilevanti novità dunque appare palese la volontà punitiva e discriminatoria nei confronti dei soli gatti di Su Pallosu per motivi che nulla hanno di scientifico.

Anzi il Piano nel suo aggiornamento avrebbe dovuto introdurre come fattore positivo anche per la biodiversità e l’avifauna l’attività della nostra Associazione, cosa che non è stata fatta. Attività di gestione attiva, controllo del numero attraverso le sterilizzazioni,che per prima viene portata avanti costantemente e regolarmente in tutta l’area.

SCHEDA IA09 (pag.182)

Basata su presupposti falsi e omissivi probabilmente non meriterebbe neppure di essere commentata.

La richiesta di un finanziamento pubblico- europeo di 25 mila euro per la cattura di gatti di Proprietà microchippati, sterilizzati e caratterizzati da un elevato standard di benessere, qui contenuta, è davvero risibile.

Per analogia il contenuto di questa scheda è equivalente alla proposta di realizzare attraverso un finanziamento pubblico una mostra d’arte con le esposizione di quadri provenienti da un furto.

I gatti di Su Pallosu sono di proprietà dell’Associazione Amici di Su Pallosu e in quanto tali non possono essere catturati a meno che non si voglia commettere un furto. Le motivazioni di cattura-come dimostrato-sono insussistenti.

Nella scheda leggiamo che “L’area di Su Pallosu, ospita da molti anni diverse decine di gatti vaganti, riuniti in colonia e accuditi da un’associazione locale. “

L’affermazione ovviamente non veritiera ed è stessa contraddittoria. Se i gatti infatti fossero “vaganti”-cosa che non è-come farebbero ad essere “riuniti in colonia” ?! Come detto i gatti di Su Pallosu sono stanziali in un’area ben delimitata proprio grazie alla gestione attiva della nostra Associazione.

Leggiamo ancora dalla Scheda: “Durante i monitoraggi faunistici nell’area SIC, prospicente a Su Pallosu (Stagno di Sa Marigosa, Pauli Mesalonga), sono stati osservati diversi gatti vaganti e ciò a dimostrazione che il territorio dei gatti domestici si può estendere per diversi km.”

Intanto per quel che di concerne non ci risulta alcun monitoraggio e con certezza nessun estensore del sito ha visitato l’area della Colonia felina di Su Pallosu in nostra presenza. Quanto all’affermazione dell’osservazione di diversi gatti vaganti “a dimostrazione che il territorio dei gatti domestici può estendersi per diversi Km” in realtà è la dimostrazione della confusione fatta dagli estensori del Piano tra i gatti di Su Pallosu da noi gestiti e la presenza felina delle altre 11 colonie presenti nell’area, non gestite e non menzionate dallo studio. Insomma questa si è la prova che sono stati presi fischi per fiaschi.

La scheda Azione IA09 di pag.182 del Piano che per la “cattura e spostamento di tutti i gatti di Su Pallosu” richiede un finanziamento pubblico all’Unione Europea di 25 mila euro FESR art 5 ob 6 lettera d LIFE è inoltre palesemente contra legem, in violazione delle norme comunitarie, nazionali e regionali in materia di benessere animale:

Direttiva 98/58/CE del Consiglio, del 20 luglio 1998;

-Legge 14 agosto 1991 n. 281;

-Leggi e regolamenti regionale di attuazione della n.281; .

-innumerevoli sentenze di Tar e Tribunali italiani che hanno sancito il principio inequivocabilie che “I gatti liberi non possono essere catturati, spostati o perseguiti. “

Ci soffermiamo però qui su un altro aspetto, ovvero sulla differenza tra colonia e gattile, sulla quale gli estensori dell’aggiornamento del Piano sembrano davvero non avere le idee chiare e soprattutto sembrano ben distanti da quanto prevede la legge n.281 sulle colonie feline.

Il gattile intanto è uno spazio chiuso, con gabbie o reti e non ospita né animali di proprietà e tanto meno quelli liberi delle colonie feline, ma solo animali randagi, abbandonati e feriti.

La colonia felina non è in alcun modo una struttura fisica o un’area attrezzata (come si legge a pag.183) recintata ma esclusivamente uno spazio libero, con gatti liberi. Proporre- come si fa nel piano a pag.183 – di “ospitare” una nuova colonia felina attraverso la cattura e lo spostamento di gatti facenti parti di una colonia esistente-anche se indebitamente non riconosciuta dal comune (vedi DPR Napolitano Su Pallosu)- è vietato dalle normative vigenti ed il contrario di quanto voluto dal legislatore nella legge nazionale n.281.

AVIFAUNA E GATTI

La Tesi del Piano come abbiamo visto è chiara.

Secondo gli autori gatti randagi inciderebbero pesantemente sulle nidiate, gatti inselvatichiti pesantemente in particolare su popolazioni isolate e poco numerose

La perdita di nidiate (uova e pullus) che interessa diverse specie di uccelli (Calandrella, Fratino, Fraticello, Sterna comune, Occhione, Magnanina sarda e Magnanina) sarebbe dovuto anche alla predazione da parte di cani e gatti

Diversi studi scientifici dimostrerebbero che i gatti eserciterebbero una forte predazione soprattutto su piccoli rettili e su diverse specie di uccelli.

Il piano SIC a supporto della sua tesi cita due studi:

1)Predation of wildlife by domestic cats Felis catus in Great Britain (M.Woods, R. A. McDonald and S. Harris, 2003).;

  1. The impact of free-ranging domestic cats on wildlife of the United States (Scott R. Loss, Tom Will & Peter P. Marra, 2013).

L’interazione tra gatti e uccelli è oggetto da tempo di dibattito aperto e discussione. Unica certezza è che Nessuno dei due studi menzionati si riferisce alla nostra area di riferimento.

Quello del 2003 si riferisce alla Gran Bretagna, mentre quello del 2013 agli Stati Uniti.Entrambi gli studi da tempo sono contestati e oggetto di dibattito nella comunità scientifica.

Il Piano già di per sé lacunoso, confusionario ed omissivo, dunque non avendo a supporto alcuna studio diretto e osservazione concreta si base su una documentazione indiretta di altri contesti territoriali e geografici.

Ben conosciute in particolare nella comunità scientifica internazionali sono le polemiche sul secondo studio, quello di Scott R. Loss, Tom Will & Peter P. Marra, 2013.Lo stesso infatti presenta nella sua Bibliografia anche lo studio a prima firma di Dauphiné N. & Cooper R. J.. Impacts of free-ranging domestic cats (Felis catus) on birds in the United States: a review of recent research with conservation and management recommendations. Proceedings of the Fourth International Partners in Flight Conference: Tundra to Tropics 205–219Partners in Flight: US, (2009)

Nico Dauphine dello Smithsonian Migratory Bird Center al National Zoo è stata al centro di una clamorosa condanna per tentato avvelenamento di gatti, documentata da una videocamera e mostrata su tutte le tv americane, visibile anche on line. Nel processo lo stesso Marra testimoniò invano a favore di Dauphine che era stato beccata dalla videosorveglia mentre butta veleno per topi in ciotola di cibo dei gatti.

Dauphine è stato condannato per tentato crudeltà verso gli animali a un anno di libertà vigilata e 120 ore di servizio alla comunità .

Nonostante ciò occorre precisare che gli stessi studi citati nel Piano e altri evidenziano alcuni dati inconfutabili.

Il tempo e lo spazio fisico dedicato alla predazione di un gatto si riduce notevolmente in presenza di due specifiche situazioni:

  • 1) se sterilizzato (la sua diminuzione aggressività è provata) ;

  • 2) se ben nutrito (6 ore giornaliere contro le 12 di un gatto non dipendente dall’uomo).

Caratteristiche garantite, per quel che riguarda i Gatti di Su Pallosu, proprio attraverso la gestione attiva della nostra Associazione che effettuato come ricordato oltre 70 sterilizzazioni e tra queste pure quelle di gatti non di proprietà, ma di altri residenti nell’area.

E pure attraverso i doppi pasti giornalieri garantiti a tutti i 60 gatti della colonia di Su Pallosu che regolarmente ne usufruiscono e i ripari notturni che ne vedono la presenza sempre nell’area limitata ove essi sono stanziali.

Se vogliamo dunque citare studi generici, non riferibili alla nostra area allora possiamo pure ricordare che esistono altri studi che evidenziano il ruolo positivo del gatto.

Ad esempio quello di Alan Beck, docente di medicina veterinaria e direttore del Center for the Human-Animal Bondalla Purdue University, centro di ricerca sul rapporto uomoanimale

Il loro ruolo-secondo Beck- è essenziale per il contenimento di quelle specie devastanti per i raccolti e pericolose per la salute dell’uomo come i ratti. Nelle isole in cui non ci sono gatti, i ratti si riproducono a dismisura e devastano interi ecosistemi, portando alla scomparsa di numerose specie di uccelli selvatici (i ratti mangiano le uova nei nidi).

Se i 220 milioni di gatti presenti nel mondo scomparissero all’improvviso, saremmo sommersi dai ratti e questo avrebbe numerose altre conseguenze sugli ecosistemi, tutte devastanti. 

http://www.repubblica.it/scienze/2012/02/05/news/gatti_sparizione-29391569/

ASSENZA DI CAUSALITA’

L’aggiornamento del Piano non riporta dunque alcun studio realizzato in loco che attraverso un nesso di causalità dimostri l’attività predatoria o di disturbo dei felini presenti nell’area nei confronti delle specie di avifauna elencate. E ancor meno dimostra che la causa di questa lamentata attività predatoria possa essere specificatamente dei felini gestiti e di proprietà della nostra Associazione (e non eventualmente degli altri 300 presenti nella stessa area).

Le asserzioni su una presunta predazione e disturbo di siti nidificatori in quest’area sono non dimostrate per i felini in generale e ancora di meno per quel che riguarda i gatti di Su Pallosu.

Solo uno studio realizzato in loco, basato su osservazioni, dati scientifici potrebbe eventualmente appurare questa attività. Studio che al momento non c’è.

Affermare oggi che in questa area SIC i gatti mettano in pericolo determinate specie e la loro attività nidificatoria è del tutto infondato. Dire poi che possano essere i soli gatti di Su Pallosu-chippati, sterilizzati, controllati, stanziali ecc- ad essere protagonisti di questa attività è totalmente privo di qualsiasi attendibilità.

Sotto questo punto di vista il Piano è palesemente privo di alcun rigore e denota una enorme superficialità.

PROFILO GIURIDICO

L’eventuale approvazione del Piano (“Aggiornamento/Adeguamento) e in particolare della relativa scheda IA09 di pag.182, presenta evidenti numerosi profili di illegittimità e illegalità sotto numerosi punti di vista.

Innanzitutto se si voglia considerare la presenza felina di Su Pallosu occorre ricordare che siamo di fronte ad una colonia felina de facto, mai riconosciuta dall’Amministrazione Comunale che non ha esitato a decidere in merito attraverso una delibera del Consiglio Comunale. Atto singolare e mai avvenuto in Italia che anche questa volta per la prima volta in Italia, è stata annullata successivamente da un Decreto del Presidente della Repubblica che accolto il ricorso della nostra Associazione. Dunque formalmente oggi Su Pallosu non è una colonia felina riconosciuta dal comune che ha volontariamente deciso di non curarsi dei gatti di Su Pallosu e dunque voler rinunciare alla gestione attiva degli stessi.

Pacifico dunque che chi abbia gestito, curato e gestito i gatti ne sia oggi legittimo proprietario.

Situazione chiara e certo attestata dalla registrazione dei gatti di Su Pallosu nelle due anagrafi esistenti: quella Regionale della Asl 5 di Oristano e quella nazionale riconosciuta dal Ministero della Salute. Tutti i gatti di Su Pallosu-lo ricordiamo-sono dotati di microchip, sono formalmente e a tutti gli effetti di proprietà dell’Associazione Culturale Amici di Su Pallosu.

Ogni provvedimento coercitivo di una Pubblica Amministrazione di eventuale cattura, appropriazione, trasferimento è dunque oggi contra legem sotto ogni profilo. Censurabile e punibile dal codice penale e dalla normativa vigente. Nessuno privato o P.A. che sia, può indebitamente catturare i gatti di Su Pallosu.

Quadro normativo

Una grossa lacuna del piano è quella riguardante il quadro normativo al quale necessariamente bisogna fare riferimento per rapportarsi alla presenza felina e agli animali d’affezione. Ricordiamo dunque che:

  • Ai sensi dell’art.2 comma 7 della legge 281 del 1991 è vietato a chiunque maltrattare i gatti che vivono in libertà;

  • Ai sensi dell’art. 14 comma 1 della L. R. 21 del 18 maggio 1994, Regione Autonoma della Sardegna “La Regione promuove la tutela dei gatti che vivono in stato di libertà. E’ vietato a chiunque maltrattarli e spostarli dal loro “habitat”.
  • Ai sensi dell’art.14 comma 4 della L.R. 21/1994 “. I gatti liberi possono essere soppressi soltanto se gravemente ammalati o incurabili.”
  • A ribadirne il diritto al territorio è il Tribunale Civile di Milano con l’importante sentenza n.23693 del 30 settembre 2009 che, richiamandosi alla Legge 281/91, riconosce come i gatti siano “animali sociali che si muovono liberamente su un determinato territorio radunandosi in gruppi denominati colonie feline, pur vivendo in libertà sono stanziali e frequentano abitualmente lo stesso luogo pubblico o privato, creandosi così un loro habitat ovvero quel territorio, o porzione di esso, pubblico o privato, urbano e no, edificato e non, nel quale vivono stabilmente. Nessuna norma di legge né nazionale, né regionale proibisce di alimentare i gatti randagi nel loro habitat. Secondo detta normativa, i gatti che stazionano e/o vengono alimentati nelle zone condominiali non possono essere allontanati o catturati per nessun motivo”.
  • L’attuale normativa penale a tutela della salute e del benessere degli animali è stata inasprita dall’entrata in vigore della Legge 189 del 2004, che ha inserito gli artt. 544 bis e ss. del codice penale e ha creato nuove fattispecie di reato a danno di animali per aumentarne la loro sostanziale ed effettiva tutela.
  • L’art. 544 ter c.p. (maltrattamento di animali) statuisce che “Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da tre mesi a un anno o con la multa da 3.000 a 15.000 euro”.

  • Secondo la costante ed unanime giurisprudenza, la condotta concretante il maltrattamento non deve necessariamente esprime un sotteso truce compiacimento di infierire sull’animale né si richiede che da tale condotta siano scaturite lesioni alla sua integrità fisica. “A consumare la previsione incriminatrice è cioè sufficiente la volontaria inflazione di inutili sofferenze, privazioni, paure od altri ingiustificati patimenti, comportamenti che offendono la sensibilità psicofisica dell’animale, quale autonomo essere vivente, capace di reagire agli stimoli del dolore, come alle attenzioni amorevoli dell’uomo, e che non possono andare esenti da sanzione. Alla loro origine non sempre si situa un atteggiamento di perversione o di abietto compiacimento, ma assai più frequentemente insensibilità ed indifferenza, ovvero incapacità di esprimersi e di rapportarsi in termini di pietà, di mitezza e di attenzione verso il mondo animale e le sue leggi biologiche, piuttosto che in termini di abuso, incuria e abbandono, pratiche decisamente estranee al costume civile, suscettibili anzi di promuovere pericolose involuzioni, abituando l’uomo all’indifferenza per il dolore altrui” (Cassazione Penale – Sezione III – Sentenza del 20 dicembre 2002 n. 43230 – Pres. Postiglione – Est. Vitalone);

  • Secondo la giurisprudenza l’art. 727 prendendo in considerazione il concetto ampio di “maltrattamento”, non punisce soltanto gli atti di sevizie, torture, crudeltà, caratterizzanti il dolo ma anche quei comportamenti colposi di abbandono e incuria, che offendono la sensibilità psico-fisica degli animali, quali autonomi esseri viventi, capaci di reagire agli stimoli del dolore, come alle attenzioni amorevoli dell’uomo. Gli animali devono essere tenuti nel rispetto delle leggi naturali e biologiche, assicurando che intorno ad essi sussistano condizioni che non superino determinati limiti o soglie del dolore. Di conseguenza la carenza di cibo, la bassa temperatura (…) possono costituire comportamenti di vero maltrattamento, sanzionato penalmente. (Cass. pen.Sez. III – Ord. N. 1776 – Ud. 22/10/92 in c.c. Pres. Papillo – Est. Postigione )

  • Secondo la giurisprudenza il reato di maltrattamento di animali può commettersi sia mediante azione (come il più delle volte avviene) sia mediante omissione (e. lasciando patire la fame e la sete agli animali). (Cass. pen. Sez. IV sent. 10820 del 18/11/75 – Pres. Leone)

  • Secondo la giurisprudenza la privazione del cibo sufficiente per una dignitosa condizione fisica (…) produce nell’animale gravi sofferenze (tribunale di Bassano del Grappa, Sent. n. 147/06 del 08/05/06 Est. Andreazza)

  • Secondo la giurisprudenza gli animali, in quanto innegabilmente sono esseri viventi dotati di sensibilità psico-fisica, reagiscono a tutte le modifiche che si verificano attorno a loro (contatti, temperatura, odori, suoni, luci, stress, eccitazione, trattamento) positivamente entro certi limiti fisiologici. Se questi limiti (soglia) vengono superati, l’animale prova dolore e quindi reagisce in vario modo. Il maltrattamento-dolore è quindi un violazione delle leggi naturali o biologiche, fisiche e psichiche di cui l’animale è portatore. Le categorie di maltrattamenti e sevizie possono essere fisiche (violenza gratuita di ogni tipo, occasionale o abitudinaria, fame e sete (…). Pretore di Amelia 7 ottobre 1987, est. Santoloci

  • Sul fronte oggettivo, l’evento tipizzato nell’art. 544 ter c.p. consiste nel “cagionare” una lesione ai danni dell’animale che, si ritiene debba essere, in conformità con il consolidato indirizzo della Suprema Corte (sent. N. 1215/1999, n. 46291/2003, n. 2774/2006) non confinato alle sole lesioni dell’integrità fisica, ma riconducibile a sofferenze di carattere ambientale, comportamentale, etologico o logistico, comunque capaci di produrre nocumento agli animali in quanto esseri senzienti.

È evidente nel caso di specie una violazione della normativa di settore di tutela e cura delle colonie feline in quanto ai sensi dell’art. 14 comma 1 della L. R. n.21 del 18 maggio 1994, Regione Autonoma della Sardegna “La Regione promuove la tutela dei gatti che vivono in stato di libertà. E’ vietato a chiunque maltrattarli e spostarli dal loro “habitat”.

MOTIVAZIONI CULTURALI

Il nome di Su Pallosu è legato a due risorse: pesci e gatti.

La storia della Pesca comincia lontano, la prima Tonnara risale alla fine del 1600, in epoca spagnola e a memoria d’uomo i gatti son sempre stati conosciuti, probabilmente proprio dalla Tonnara tornata in voga in epoca fascista. Una presenza costante quella dei gatti che andata avanti per tutto il secolo quando Su Pallosu ha ospitato un villaggio di capanne in falasco e casotti per svariate centinaia di pescatori e villeggianti.

E’ doveroso ricordare che la borgata di Su Pallosu è stata storicamente sempre scarsamente considerata dall’amministrazione comunale di San Vero Milis. Sia per la distanza, sia perché i sanveresi hanno sempre preferito le altre località balneari della Marina.

Pur appartenendo dal punto di vista amministrativo al comune di San Vero Milis è stata abitata e frequentata da pescatori e villeggianti proveniente da altri comuni sardi e non sardi (come Ponza) e quasi mai da cittadini di San Vero. Ha costituito una sorta di isola amministrativa cosmopolita che ha visto la presenza di singolare personaggi provenienti da zone dell’interno della Sardegna o comunque distanti: Sorgono, Guspini, Alghero. E’ stata amata e vissuta con particolare affetto dalle comunità locali di Riola Sardo, Oristano, Baratili, Zeddiani.

La Nostra Associazione ha presentato al FAI una proposta-in itinere e parte integrante del Censimento sui Luoghi del Cuore- per la realizzazione di un complessivo progetto concreto di Turismo Sostenibile basato sulla tutela e valorizzazione dell’intera area di Su Pallosu (Spiaggia e Colonia Felina) di grande valenza naturale, storica e archeologica.

Crediamo si debba partire dalla valorizzazione dell’incredibile sito archeologico nuragico che insiste proprio sulla spiaggia dei gatti marini di Su Pallosu e dalla tutela di una pianta rarissima, a rischio estinzione, che cresce in Italia proprio solo in quest’area denominata forse non a caso “Testa di Micio”, Helianthemum caput-felis Boiss. – Eliantemo.

Sentieri naturalistici, cartellonistica indicatoria ed esplicativa sono necessari in loco per dare protezione e risalto al sito sardo della Spiaggia e Colonia Felina di Su Pallosu.

Attraverso il recupero del patrimonio edilizio esistente a Su Pallosu (rudere privato) e a Sa Mesa Longa (pubblico, campeggio abbandonato di Sa Mesa Longa) sarà possibile il sorgere della “CASA DEL TERRITORIO” – polo d’interesse culturale nel quale esporre le bellezze del territorio; strumento per la raccolta, conoscenza, conservazione e valorizzazione turistica del patrimonio ambientale, storico e culturale della marina di San Vero.

Punto forte del progetto la realizzazione nell’area del campeggio di Sa Mesa Longa (oggi completamente abbandonato e in balia dei vandali) o in altra area comunale Su Pallosu, di 3/4 capanne di falasco, sotto la supervisione degli ultimi maestri locali ancora capaci di tirare su queste vere e proprie opere d’arte. Una testimonianza di grande richiamo turistico-culturale che riprodurrebbe un paesaggio tipico del passato, ricco di tradizioni e di storia, inserita perfettamente nel territorio. Due di queste “BARRACCAS” potranno ospitare il Museo della Pesca attraverso inseriti gli strumenti di lavoro della pesca, la storia della tonnara di Su Pallosu e della Storia pesca nella marina (Tonno, Corallo, Aragoste, Polpo e Ricci); nelle altre capanne potranno essere ricostruiti gli ambienti e gli arredi tipici de Is Barraccas utilizzate dai pescatori e dai villeggianti fin dai primi decenni del secolo scorso. Il tutto anche attraverso l’utilizzo di strumenti multimediali (audiovisivi, informatici, ecc.).

Il complesso della CASA DEL TERRITORIO, inoltre, potrà ospitare un Ufficio Informazioni Turistiche e un Info-point della colonia felina dei gatti marini di Su Pallosu, visitata già oggi ogni anno da migliaia di turisti. Il centro potrà essere il punto di partenza ideale per un ampio e vario sistema di percorsi storici e naturalistici, alla scoperta di un territorio straordinariamente vario e ricco di tesori: ambiente e la fauna delle diverse aree: Capo Mannu, zone umide e torri costiere.

Negli ultimi due anni la Spiaggia e la colonia felina di Su Pallosu è il Luogo del Cuore dell’intera Regione Sardegna più votato al Censimento del FAI, Fondo Ambiente Italiano. http://iluoghidelcuore.it/ con 6.626 voti (seimilaseicentoventisei voti).

Un risultato straordinario se solo si ricorda che la bistrattata Su Pallosu conta soli 6 residenti.

Quest’anno il sito di Su Pallosu si è classificato su oltre 20.000 località italiane al posto n.50 nella classifica assoluta nazionale.

http://iluoghidelcuore.it/luoghi/oristano/san-vero-milis/spiaggia-e-colonia-felina-su-pallosu/21118

La proposta contenuta nel Piano di delocalizzare la colonia felina di Su Pallosu- oltre ad essere viziata da illegittimità giuridiche già evidenziate- rappresenta dunque un’offesa alla storia, alla cultura di Su Pallosu e all’intera comunità sarda.

visite9MOTIVAZIONI ECONOMICO-TURISTICHE

La Colonia Felina di Su Pallosu dal 2011 ad oggi ospita un flusso turistico documentato di una media di almeno tremila visitatori all’anno che qui giungono appositamente.

logo15milaIl gruppo Facebook che ne ha lanciato la popolarità mondiale Amici dei Gatti di Su Pallosu sfiora i 15.000 (quindicimila) iscritti.

Media di tutto il mondo dal Giappone, alla Svizzera hanno realizzato appositi servizi e documentari sulla peculiarità della Colonia Felina di Su Pallosu.

Da Animal Planet, a GEO&GEO, Cronache Animali, Tg nazionale-regionali, Riviste turistiche, la pagina turistica su Facebook della Regione hanno fatto conoscere i Gatti di Su Pallosu in tutto il mondo. Articoli e foto che hanno fatto conoscere in positivo l’intera Sardegna.

Agriturismo, B&B, Campeggi, Hotel, oltre che esercizi commerciali vari hanno registrato e registrano anche in bassa stagione una presenza costante di flusso turistico interno ed esterno legato alla Colonia Felina di Su Pallosu. Le visite guidate gratuite e i trekking organizzati dalla nostra Associazione hanno un costante rilevante richiamo.

http://www.gattisupallosu.org/?page_id=2&lang=it_IT

Insomma Su Pallosu e i suoi gatti rappresentano di fatto un’attrazione turistica non trascurabile per l’economia sarda.

Anche per queste ragioni di natura economia la delocalizzazione della colonia felina centenaria costituirebbe un fattore estremamente negativo per il nostro territorio.

PROPOSTE

In conclusione a queste nostre Osservazioni presentiamo le seguenti proposte :

– sospensione e nuova riapertura procedura Aggiornamento/Adeguamento del Piano Sic, sin dalla fase di assoggettabilità alla VAS, in maniera da poter permettere la effettiva partecipazione di cittadini e Associazioni ;

-Ritiro o in subordine revisione della Scheda IA09 (pag.182), con esplicita esclusione da cattura e trasferimento dei gatti di Su Pallosu ed eventuale realizzazione di una struttura comunale “gattile” (non colonia) atta ad ospitare felini feriti, abbandoni e utile a favorire le adozioni di gatti da parte dei privati. con felini vaganti (non di proprietà) presenti nella stessa area e comunque non di proprietà;

-Riconoscimento colonie feline ai sensi della legge 281 del 1991, in tutta l’area interessata al SIC in maniera da procedere con le sterilizzazioni Asl, fondamentali a ridurre e controllare la presenza felina delle altre 11 colonie feline esistenti;

-Campagne informative per la sterilizzazione dei felini da parte dei privati (attraverso incentivazione e riduzione costi) e Campagne informative contro l’abbandono dei gatti, anche attraverso repressione del fenomeno (in collaborazione con la Asl, Forestale e vigili);

  • riproposizione della Scheda Azione IA03 pag.168/169 presente nel Piano di Gestione SIC del 2005, non ripresentata nell’aggiornamento 2014;

(MAI REALIZZATA) Azione e programma operativo -Interventi pilota finalizzati a mitigare l’impatto del traffico stradale su anfibi e rettili e mammiferi. Con un sottopasso da realizzare stavolta nella strada di Su Pallosu in prossimità del giardino felino di via Tziu Triagus.

Con riserva di eventuali integrazioni e altre azioni.

Con viva cordialità.

Su Pallosu, 4 marzo 2015

ASSOCIAZIONE CULTURALE

AMICI DI SU PALLOSU

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