Con Pino Zarbo alla scoperta del Gatto Selvatico Sardo

Pochi lo sanno ma è una vera e propria specie, tutta sarda.Un endemismo, una vera e propria rarità.Il Gatto Selvatico Sardo è stato il tema del secondo appuntamento della Rassegna Culturale Estate Felina 2015 organizzata dall’Associazione Amici di Su Pallosu.A parlarne è stato chiamato uno dei pochi che è riuscito a fotografarlo in pieno giorno: l’eco-naturalista cagliaritano Pino Zarbo.

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Pino Zarbo a Su Pallosu per parlare del Gatto Selvatico Sardo

 Felis Lybica Sarda è il suo nome scientifico, felino carnivoro, presente solo nella nostra isola nelle zone interne e montuose.E’ davvero un’impresa riuscire a vederlo, figuriamoci fotografarlo.

 “Sono animali crespuscolari-ha spiegato Zarbo al pubblico di appassionati presente a Su Pallosu- vivono e cacciano la notte, girano per 2 o 3 Km e poi si riposano.Il loro areale può essere sino a 100 Kmq”.

Rispetto al tipo europeo-domestico- si differenzia per la mole più piccola (1,6 kg la femmina, 3,1-3,3 kg il maschio) e per le caratteristiche del pelame. Il carattere morfologico più evidente è il ciuffo di peli alla punta delle orecchie. Altri caratteri distintivi sono il pelame della coda, meno folto, e i peli dorsali, più lunghi di quelli laterali e ventrali. Il suo habitat tradizionale è rappresentato dalla foresta mediterranea, dalla macchia-foresta e dalla fitta vegetazione che si estende nei valloni impervi; diffuso in tutta l’isola, ma limitatamente agli ambienti forestali. Robusto e agile, si arrampica velocemente sugli alberi, perciò è molto difficile avvistarlo.

“Due le cause che ancora hanno fatto resistere la presenza del gatto selvatico sardo-ha sostenuto Zarbo-la grande qualità dell’habitat della nostra isola, ancora di grande livello e il fatto che non si nutra di carogne, ma solo di animali vivi”.

E’ una specie molto rara, per questo gode di uno status di protezione definito dalla Legge n. 503 del 1981 Allegato III (che recepisce la Convenzione di Berna), dalla Direttiva dell’Unione Europea n. 43 del 1992 Allegato D e dalla Legge regionale n. 23 del 1998.I fattori di minaccia  sono rappresentati dalla riduzione e frammentazione dell’habitat e dalla possibilità d’inquinamento genetico derivante dai possibili incroci con gatti domestici , appartenenti alla sottospecie europea.

Un altro fattore di rischio è il bracconaggio e anche per questo giustamente il naturalista cagliaritano non ha voluto svelare con precisione il luogo del suo ultimo recente incontro con un gatto selvatico.L’esemplare è stato fotografato  in pieno giorno, alle 13.30, in un sito a poco più di  100 chilometri da Su Pallosu.

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Il gatto selvatico, nella foto esclusiva di Pino Zarbo, ingrandimento mostrato a Su Pallosu

L’intero incontro di Su Pallosu dedicato al Gatto Selvatico può essere scaricato (sono due parti) dal canale youtube dell’Associazione  Amici di Su Pallosu

Prossimo appuntamento dell’Estate Felina di Su Pallosu con lo scrittore Marco Conti, per la presentazione del suo libro “ Sul Confine”: domenica 26 luglio ore 18.

 

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